sabato 10 novembre 2012

Finestrini a manovella.


Fugace l’idea, segnati i movimenti
efficaci i risultati. Sei tu che giostri l’inquadratura.
Quando ti accucci e guardi fuori, guardi sotto,
e mentre vedi alberi, macchine, nuvole,
dentro vedi al contempo tutto quello che solo tu vuoi vedere
sentendo la musica che pensi sia migliore per il film che stai girando nella tua testa.

Colonne sonore che a volte durano solo dalla partenza al decollo altre che svaniscono da un casello all’altro poi risalgono come melodie inaspettate magari quando stai per buttare la pasta.
Sì, finalmente vedi Londra, quasi fosse eretico non esserci stati ma ora non stupisce quanto Specchia di notte o l’alba sul Matanna.
Sì ora, perché chissà forse prima.
Ogni cosa è filtrata dal nostro depuratore
cangiante dipendente dalla scheggia del nostro specchio.

Tutto come un viaggio,
veloce e intenso come dal finestrino.

1 commento:

  1. Non accade mica tutti i giorni di avere un'amica scrittrice che vince un premio! Non è passato così tanto tempo da quando ci siamo conosciute, in fondo neanche ci conosciamo bene...ma attraverso le tue righe riesco a sentire quello che dici, ad entrare dentro. Ancora una volta sei riuscita a lasciare qualcosa di tuo in me!Pensaci...Credo che non ci sia miglior premio che quello del "ricordo"!
    Grazie :-)

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